Da Arezzo una storia di come la diffusione delle manovre di primo soccorso in tutte le fasce di popolazione possa salvare vite

Non si è mai troppo piccoli per fare la differenza: così il coraggio di un bambino di 10 anni e il progetto ASSO® hanno contribuito a salvare una vita ad Arezzo!
Questa è la storia di un bambino di appena dieci anni che, davanti a una delle paure più grandi – vedere una persona amata stare male – non si è fatto paralizzare dal panico. Ha respirato, si è ricordato cosa aveva imparato a scuola e ha agito. La nonna, colta da una crisi epilettica improvvisa, si è accasciata a terra. Lui era lì, solo. Nessun adulto nei paraggi. Ma questo bambino non si è voltato dall’altra parte, non si è nascosto, non si è bloccato. Ha messo in pratica, con straordinaria lucidità, tutto quello che aveva appreso durante le lezioni del progetto “ASSO® – A Scuola di Soccorso”, promosso dalla Misericordia nella sua scuola.
Ha immediatamente chiamato il numero unico per le emergenze, il 112 e quando l’ambulanza della Misericordia di Arezzo è arrivata sul posto – allertata dalla Centrale Operativa – la situazione era già sotto controllo. La vita della nonna, salva. E quando i soccorritori gli hanno chiesto: “Come hai fatto?”, lui ha risposto con l’ingenuità che solo i bambini sanno avere: "l’ho imparato a scuola!"
Parole che commuovono, ma che fanno anche riflettere. Perché dietro a quella risposta così semplice si nasconde un mondo. Il mondo della formazione, dell’educazione civica, della cura degli altri, portata avanti giorno dopo giorno, con passione e dedizione, dai volontari e formatori delle Misericordie della Toscana.
Il progetto ASSO® è un percorso educativo che entra nelle scuole di ogni ordine e grado e parla ai bambini e ai ragazzi con il loro linguaggio: fatto di giochi, empatia, emozioni, fiducia. Insegna a riconoscere un’emergenza, a non restare fermi, a chiedere aiuto, a mettere in sicurezza chi sta male. Ma insegna anche a credere in sé stessi, a non aver paura di agire, a sentirsi parte di una comunità, responsabili del proprio piccolo pezzo di mondo.
A partire dal 2017, oltre 160.000 giovani sono già stati formati con questo metodo in Toscana, grazie a un protocollo siglato con il Ministero dell’Istruzione e al sostegno di numerosi partner.
A quel bambino va il nostro applauso. A sua nonna, il nostro affetto.
E a tutti i nostri fratelli e sorelle che ogni giorno entrano nelle scuole con il sorriso e la passione, il nostro più sincero grazie. E grazie a chi crede che l’educazione sia la prima forma di soccorso!
Comunicato della Confederazione Regionale delle Misericordie della Toscana